Sono quasi quattro anni che, a Garbatella, uno storico forno è tornato a vivere grazie al progetto Bauhaus, nome scelto per omaggiare il movimento artistico tedesco. E proprio come l’arte, anche Bauhaus – la cui proprietà è la stessa di Biffi – muta e si evolve. Un grande e bel locale che nel tempo ha sapientemente rodato e modulato la sua proposta per andare incontro alle esigenze dei numerosi clienti, che qui hanno sempre trovato una grande qualità gastronomica oggi accompagnata da un’atmosfera informale e accogliente, decisamente friendly.
La novità del 2025: Room Service, il brunch veg inclusive
Bauhaus apre le sue porte tutti i giorni in orario aperitivo, ma la domenica è tempo di brunch, novità di questo inizio 2025. Appuntamento dalle 11 alle 16.30 con una proposta da non perdere, curata da Valentina Fois, forte della sua esperienza quasi ventennale a Londra. Un nuovo format denominato Room Service, che unisce appunto la tradizione inglese a quella italiana, dedicato a chi cerca un’esperienza dai ritmi lenti per poter assaggiare ogni cosa senza fretta, con tanto di rivista e un menu che, nella forma, richiama il più classico dei “Do Not Disturb” che si appendono fuori dalla porta negli hotel quando non si vuole essere disturbati.
Cosa si mangia? Si tratta di un brunch veg inclusive: una proposta prevalentemente vegetariana ma con molti piatti anche vegani (quasi più della metà). Ricette semplici ma tutte di gusto, potendo contare su ingredienti genuini e di qualità. French toast, Tofu benedict oancake, Full English e la Shaksuka sono solo alcuni dei piatti che si possono assaggiare la domenica.
Vegani ovviamente anche i dolci, alcuni dei quali a rotazione per rendere l’offerta dinamica: dai Cinnamon bun glassati e con farciture special per vari brownies, cookies, carrot cake e molto altro (disponibili anche per l’asporto con un packiging dedicato).
La proposta serale
Bauhaus accoglie all’interno di un locale contemporaneo, due piani, caratterizzato da linee geometriche ammorbidite dagli archi delle volte, ma allo stesso tempo improntato sulla semplicità, coerentemente al luogo nel quale sorge (un vecchio forno), oggi diventato uno spazio gastronomico polifunzionale in grado di leggere le esigenze del quartiere e clientela. Bauhaus è un locale dinamico, divertente, che ha trovato il giusto compromesso tra una proposta food di qualità e ricerca, ma comprensibile a tutti, e un bel ristorante, nel design, nella cura dei dettagli e nei tocchi glamour.
La ricerca parte ovviamente dai prodotti, di alta qualità come i salumi e i formaggi di D.O.L, la pasta del Pastificio Mancini, e l’olio Flaminio (che sono solo alcune delle aziende con cui collabora il locale). Quello che arriva a tavola è una cucina semplice ma ricercata come l’iconico spaghettone ai tre pomodori, l’uovo poche con spuma di parmigiano e cenere di patate e la new entry, il rombo alla cacciatora. Non manca poi la tradizione, romana ma non solo.
Il menu del ristorante per la prima volta si fonde anche con la pizza, che da Bauhaus c’è sempre stata ma che ritorna nella sua migliore espressione, permettendo così al cliente di poter scegliere più liberamente. Qui si può assaggiare una tonda romana ad altissima digeribilità, rigorosamente crunchy, ma con un diametro più ridotto della media, 22 cm, realizzato con un impasto di frumento, soia e farina di riso ad alta idratazione (70-75%) e una lievitazione da 48 ore in su. Da provare anche i fritti, dal supplì classico oramai diventato iconico, al tortellino fritto, perfetti anche come aperitivo prima di iniziare la cena vera e propria.
Vini, cocktail ed eventi
La carta dei vini è stata ripensata e studiata al meglio per adattarsi alla nuova proposta gastronomica: la proposta è coraggiosa, quasi dissacrante e in controtendenza con quello che solitamente troviamo in un ristorante, ma coerente con il nuovo corso, più dinamica e in continuo movimento. Il risultato è una ricercata lista di circa 15 referenze che ruota in continuazione, grazie al format “Girovino”: il focus si sposta quindi su un determinato territorio e le etichette vengono selezionate su base geografica, così da permettere al cliente di provare più prodotti e sempre nuove realtà. Non solo Italia, la carta di Bauhaus a rotazione propone Francia, Germania, Austria e Spagna.
Accanto, c’è un’altrettanta valida drink list, pensata e realizzata da Simone Butteroni per creare un ponte sostenibile direttamente con la cucina riutilizzando alcune materie prime per i cocktail, come burro, salvia e pomodoro.
Bauhaus è anche Listening Bar
I listening bar nascono in Giappone negli anni ’50, con il nome di Jazz Kissa, e qui i clienti non venivano per socializzare, ma per ascoltare in silenzio la musica trasmessa dai giradischi. Nel suo nuovo corso, Bauhaus crea uno spazio di ascolto, condivisione e socializzazione. Non solo musica, insomma (anche se la qualità del suono è altissima grazie alla partnership con AudioFactory, leader a livello nazionale), l’obiettivo è la comunità che si crea nel locale. Nella trasformazione in Listening Bar, dunque, nasce il format “Drinksessel”: tutti i weekend il locale ospita artisti internazionali e la musica si unisce al drink bar per un’esperienza immersiva di suono, gusto e design.