Domenica 2 giugno, Festa della Repubblica e prima domenica del mese, torna la possibilità di visitare gratuitamente i Musei civici di Roma Capitale e alcune aree archeologiche della città. Saranno aperte a ingresso libero il Parco Archeologico del Celio dalle 7.00 alle 20.00, con il Museo della Forma Urbis, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, con ultimo ingresso alle ore 15.00 (Ingressi Viale del Parco del Celio 20/22 – Clivo di Scauro 4); l’Area Sacra di Largo Argentina (via di San Nicola De’ Cesarini di fronte al civico 10, dalle ore 9.30 alle ore 19.00 ultimo ingresso ore 18.00), l’area archeologica del Circo Massimo (dalle ore 9.30 alle ore 19.00, ultimo ingresso ore 18.00) e Villa di Massenzio che per l’occasione prolungherà l’orario di apertura fino alle ore 22.00 (via Appia Antica 153, ultimo ingresso ore 21.30).
L’area archeologica dei Fori Imperiali e i Mercati di Traiano potrebbero avere limitazioni negli accessi a causa della concomitante parata prevista nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Repubblica.
Questi i musei civici aperti: Musei Capitolini; Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali; Museo dell’Ara Pacis; Centrale Montemartini; Museo di Roma; Museo di Roma in Trastevere; Galleria d’Arte Moderna; Musei di Villa Torlonia; Serra Moresca di Villa Torlonia; Museo Civico di Zoologia.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Ingresso libero compatibilmente con la capienza dei siti. Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (ore 9 – 19).
A ingresso gratuito sia le collezioni permanenti che le esposizioni temporanee, a partire dai Musei Capitolini (piazza del Campidoglio 1) dove nelle sale al terzo piano di Palazzo Caffarelli si potrà ammirare Filippo e Filippino Lippi. Ingegno e bizzarrie nell’arte del Rinascimento, l’esposizione che intende illustrare, attraverso una selezione di dipinti, disegni e documenti d’archivio, il talento del pittore fiorentino Fra’ Filippo Lippi (Firenze 1406-Spoleto 1469) e quello di suo figlio Filippino (Prato 1457 – Firenze 1504). Il talento del padre, uno degli artisti più importanti della stagione fiorentina di Cosimo de’ Medici, e quello del figlio, che eredita dal padre l’ingegno e diventa l’interprete del gusto nella Roma della fine del Quattrocento.
Inoltre, a Palazzo Clementino I Colori dell’Antico. Marmi Santarelli ai Musei Capitolini, un’ampia panoramica sull’uso dei marmi colorati, dalle origini fino al XX secolo, attraverso una raffinata selezione di pezzi provenienti dalla Fondazione Santarelli.
La prima domenica del mese può essere l’occasione anche per ammirare, nel giardino di Villa Caffarelli, l’imponente ricostruzione in dimensioni reali del Colosso di Costantino, una statua alta circa 13 metri realizzata attraverso tecniche innovative, partendo dai pezzi originali del IV secolo d.C. conservati nei Musei Capitolini.
Triplice l’offerta del Museo di Roma in Trastevere (piazza S. Egidio, 1/b). Domenica 2 giugno si potrà visitare l’esposizione Determined women. Fotografie di Angèle Etoundi Essamba, prima retrospettiva italiana della nota artista di origine camerunense, ma radicata in Olanda, da sempre impegnata e coinvolta in una riflessione sull’identità della donna africana. E ancora: Claudia Peill – Oltre il presente. Archeologia del domani con l’ultima produzione dell’artista (2019-2023) composta da sedici tele di grandi e piccole dimensioni, oltre ad alcuni disegni tecnica mista su carta. La mostra si propone di esplorare l’essenza nascosta e spesso trascurata di alcuni elementi che contraddistinguono l’aspetto di una città, facendosi testimoni silenziosi della sua storia, dall’era dell’industrializzazione alle tracce del passato che ancora permeano il tessuto urbano.
L’offerta del museo in Trastevere si completa con Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele, un viaggio attraverso la lunga carriera – dal 1978 al 2014 – dell’artista Ouka Leele (Madrid 1957-2022) partendo dalle fotografie con cui ha allestito la sua prima mostra a Madrid, Peluquería, fino all’ultima serie realizzata nelle Asturie nel 2014, A donde la luz me lleve.
Al Museo Civico di Zoologia (Via Ulisse Aldrovandi, 18) Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi, un progetto espositivo frutto della sinergia scientifica tra la Fondazione Golinelli e SMA-Sistema di Ateneo Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. La mostra presenta un connubio originale e armonico tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese e di quelle dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virginio Marchi e Mattia Moreni, opere d’arte – dipinti, sculture e installazioni – di Nicola Samorì. In mostra anche oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e dall’Agenzia Spaziale Europea.
Nelle sale della Galleria d’Arte Moderna (via Francesco Crispi 24), la mostra “La poesia ti guarda”. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023), una selezione di opere di uno dei sodalizi artistici più interessanti sorti nel contesto delle neoavanguardie e delle ricerche verbovisuali italiane, in occasione della ricorrenza dei sessant’anni dalla nascita del Gruppo 70. Sarà ancora possibile ammirare L’allieva di danza di Venanzo Crocetti. Il ritorno, una delle prime sculture di grande formato dedicate al tema della danza di Crocetti, tornata in tutta la sua magnificenza dopo circa due anni di un accurato e specialistico restauro da parte dei tecnici dell’ICR.
Ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini (via Ostiense 106) la mostra Architetture inabitabili offre un nuovo punto di vista sull’architettura, teso a scoprirne una concezione diversa da quella comunemente legata alla funzionalità abitativa. In esposizione testimonianza nei materiali dell’Archivio LUCE e altri archivi e fotografie storiche, alle quali si aggiungono opere firmate da fotografi e artisti contemporanei come Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Mark Power, Sekiya Masaaki, Steve McCurry – oltre ad alcune immagini di Francesco Jodice e di Silvia Camporesi appositamente commissionate per la mostra – e pagine che i più apprezzati scrittori italiani hanno composto per l’occasione.
A i Musei di Villa Torlonia (via Nomentana 70) nelle sale della Dipendenza della Casina delle Civette sarà possibile ammirare l’esposizione Nel segno di Cambellotti. Virgilio Retrosi artista e artigiano. Il progetto dedicato a Virgilio Retrosi (Roma 1892-1975), artista presente nelle collezioni del Museo di Roma con i 14 piatti da parata dedicati ai Rioni storici di Roma, intende presentare al grande pubblico la figura di un artista che ha dedicato la sua vita alle arti applicate.
Aperti regolarmente al pubblico anche i musei abitualmente ad ingresso libero, ovvero: Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco; Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese; Museo Pietro Canonica a Villa Borghese; Museo Napoleonico; Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina; Museo di Casal de’ Pazzi; Museo delle Mura; Villa di Massenzio (con orario prolungato fino alle ore 22.00). Numerose le mostre temporanee offerte da questi musei.
Al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese (viale Pietro Canonica) in occasione del 91esimo Concorso Ippico di Piazza di Siena è in esposizione Questo è Aquilino figlio del vento – I ritratti dei cavalli Rospigliosi dalle collezioni capitoline, mostra evento a cura di Sandro Santolini che raccoglie una serie di 14 opere dedicate ai celebri cavalli di Camillo Rospigliosi tra cui una serie di tele del pittore tedesco Johan Reder, alle quali si aggiunge un dipinto di Paolo Monaldi.
Al Museo Napoleonico (Piazza di Ponte Umberto I, 1) si potrà ammirare Giuseppe Primoli e il fascino dell’Oriente, una mostra tematica sull’interesse del conte Giuseppe Primoli per l’arte del Giappone e, più in generale del continente asiatico. Si parte dal concetto di orientalismo ed esotismo presso la famiglia Bonaparte-Primoli, dal loro rapporto con l’Oriente vicino e lontano o, meglio, con i “molti Orienti” favoleggiati e vagheggiati dagli europei del tempo. In occasione dell’esposizione sono visibili documenti, fotografie, libri, oggetti e manufatti di gusto, tema o manifattura orientale provenienti dalla Fondazione Primoli e dalla collezione del museo, tra i quali riveste un ruolo di primo piano il ventaglio con scene giapponesi dipinto da Giuseppe de Nittis a Parigi intorno al 1880 per la principessa Mathilde Bonaparte. Fiore all’occhiello della mostra, l’esposizione di quattordici kakemono – rotoli dipinti in carta o stoffa della tradizione giapponese – appartenuti al conte Primoli.
Al Museo Carlo Bilotti, Araciera di Villa Borghese (via Fiorello La Guardia 6 – viale dell’Aranciera 4) continua la mostra Manuel Felisi 1:1, scenografico progetto espositivo dedicato al mondo animale: un bestiario raffigurato dall’artista Manuel Felisi su grandi tavole di legno posto in dialogo con il vicino Bioparco, il giardino zoologico più antico d’Italia. Opere a grandezza naturale, realizzate con la tecnica di pittura. Nelle sale al piano superiore è ospitata Paolo Di Capua. Natura umana, personale dell’artista comprendente una selezione di opere di scultura che sintetizzano un arco di 15 anni di attività. Le sculture di Paolo Di Capua rispecchiano la predisposizione dell’artista verso una costante ricerca dell’essenza della “natura umana”, intesa come sintesi tra armonia e contrasti. Il materiale impiegato è pressoché costantemente il legno, con rare eccezioni in pietra e metallo.
Al Museo delle Mura (Via di Porta San Sebastiano,18) la mostra Ctrl+A.C. Roma pulsante. Opere interattive di Antonio Masullo, che attraverso segni, forme, materiali e significati che si intersecano tra di loro, racconta Roma nei suoi aspetti storici ma anche simbolici. La sigla “Ctrl” è per antonomasia l’invito ad iniziare a cercare, “A.C.” rappresenta il riferimento temporale alla storia della città: lo spettatore si troverà così a saltare da una “dimensione” all’altra, ora nel presente, ora nel passato.
Un Sanpietrino che diventa pulsante, proiettandosi nella rete e mantenendo la sua identità storica: questa è l’ironica sintesi della mostra di Antonio Masullo.