“Hedge IoT” è il progetto studiato per sviluppare e testare a Roma una soluzione tecnologica all’avanguardia in grado di abilitare meccanismi di flessibilità dei consumi elettrici delle Comunità Energetiche. Sarà sperimentato da Acea che, nell’ambito di un consorzio transnazionale composto da 44 partner tra i principali enti di ricerca ed aziende europee, si è aggiudicata il finanziamento europeo.
Capofila del progetto è Areti Spa che collaborerà con Roma Capitale, Università Roma Tre e ACEA Energia.
In partenza in questi giorni a gennaio, “Hedge IoT” avrà una durata di 4 anni. Obiettivo: abilitare e sfruttare il potenziale di flessibilità energetica per diverse tipologie, dalle pompe di calore ai generatori d’emergenza o cogeneratori, alle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, consentendo al contempo la partecipazione all’esercizio ottimale della rete di distribuzione attraverso l’offerta di servizi ancillari al distributore locale e la socializzazione del surplus di energia generato e non auto-consumato, con un insieme di consumatori vulnerabili ad alto rischio di povertà energetica.
Nell’ambito della Comunità Energetica costituita dall’Università Roma Tre con il Municipio VIII, l’ateneo Roma Tre sarà il fulcro del progetto italiano di “Hedge IoT”, diventando di fatto un fornitore di servizi di flessibilità.
All’interno dell’Università Roma Tre saranno realizzati impianti di generazione distribuita da fonti rinnovabili associati a sistemi di storage intelligenti in grado di ottimizzare l’autoconsumo locale dell’energia. Questa infrastruttura sarà dotata di una serie di tecnologie IoT in grado di rilevare i comportamenti istantanei di produzione e consumi ed asservirli a piattaforme software di gestione della Comunità Energetica. Il loro compito sarà quello di massimizzare l’efficienza energetica della Comunità stessa e di dialogare con la rete elettrica di Roma gestita da Areti per utilizzare l’energia in surplus sul mercato locale di flessibilità.
Roma Capitale curerà invece tutti gli aspetti di socializzazione e redistribuzione del valore energetico in eccesso generato dall’Università Roma Tre, oltre alle iniziative di replicabilità delle soluzioni sviluppate sulle altre Comunità Energetiche in fase di realizzazione nella Capitale. Quella di Roma Tre sarà una delle prime comunità energetiche costituite nell’ambito del Piano CE di Roma Capitale.