Il mondo della pizza si arricchisce di una nuova e interessante insegna: ‘Dazio’, il progetto (non solo) gastronomico di Federico Del Moro e Federico Coniglio che unisce ristorazione e ricettività in un contesto di grande valore storico, punta sulla pizza tonda, buona e moderna per conquistare il palato dei romani.
Tonda, buona e moderna: arriva a Roma la pizza di Dazio
A guidare le operazioni in cucina due volti noti della scena capitolina, Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio che, dopo aver dato vita al format di Spiazzo e dopo la significativa collaborazione con Seu Pizza Illuminati, affrontano questa nuova sfida professionale con una proposta fortemente identitaria. Gli spazi del vecchio dazio di Roma (la soglia di ingresso in città, per oltrepassare la quale occorreva per l’appunto pagare un ‘dazio’) sono stati ristrutturati con grande cura per creare un ambiente reso informale dagli elementi d’arredo, dall’accoglienza dello staff di sala e dalla bontà di un prodotto popolare quale la pizza. Un locale alla moda, giovanile, confortevole, che mette in luce l’attenzione posta su ogni singolo dettaglio per trovare la giusta armonia e che può contare su 55 coperti interni e 60 collocati nello spazio esterno.
Un progetto imprenditoriale che comprende oltre alla pizzeria anche un Boutique Hotel da 8 camere che verrà inaugurato nei primi mesi del 2022 ed un Roof Garden da oltre 400 mq, uno spazio anch’esso dedicato alla ristorazione e che potrà divenire un riferimento per la stagione estiva di Roma. Dazio ha aperto le proprie porte a febbraio del 2021, in un periodo reso difficile dall’emergenza sanitaria, partendo nella prima fase con le formule del Delivery e dell’asporto, e potendo poi ospitare i clienti in sala dal 5 maggio. Per dar vita a questo nuovo format gastronomico Federico Del Moro e Federico Coniglio, impegnati nel mondo della ristorazione da oltre 15 anni tra Roma, Sardegna e l’Expo di Milano, hanno deciso sin da subito di coinvolgere nella fase di progettazione Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio, due giovani protagonisti della scena ristorativa capitolina, legati da una forte amicizia e con molti punti in comune tra i rispettivi percorsi professionali. Entrambi infatti hanno mosso i primi passi in cucina, per poi spostarsi in pizzeria dove hanno applicato le tecniche e le conoscenze acquisite nel tempo.
Giovanni ha iniziato a muoversi tra i fornelli prima seguendo un corso dell’Italian Chef Academy, poi lavorando a Tolentino presso “La Gattabuia”, quindi seguendo lo chef Daniel Cavuoto (ex sous-chef di Gagnaire), che gli ha insegnato i segreti delle marinature e le tecniche della cucina giapponese. Quindi l’incontro con Lattanzio da Spiazzo e il passaggio da Seu Pizza Illuminati. Mattia ha invece frequentato l’Istituto Alberghiero di Rieti e ha iniziato un percorso all’estero, trasferendosi prima in Germania quindi a Londra per andare prima da Gagnaire e poi da Heinz Beck. Particolarmente significativa anche l’esperienza al Miami Art (mostra internazionale d’arte) oltre al ritorno a Roma che lo ha visto lavorare come Executive Chef a Palazzo Dama (5 stelle lusso) e nella cucina di Pipero per due anni (nel corso dei quali si è anche aggiudicato il premio “Chef Emergente Centro”). Infine l’inizio del sodalizio professionale con Giglio da Spiazzo e il successivo passaggio da Seu Pizza Illuminati. I ragazzi da Dazio in soli 5 mesi hanno saputo già conquistare importanti riconoscimenti (come i 2 spicchi della guida del Gambero Rosso) proponendo il riuscito connubio tra pizza e cucina. Una proposta gastronomica moderna e innovativa la loro, che punta anche su un servizio professionale ma informale e su un ambiente estremamente accogliente.
Da Dazio la protagonista è naturalmente la pizza, in questa caso “all’italiana”: un prodotto che poggia sulla classica struttura alla napoletana ma con un tocco ‘crunch’ ed una leggera asciugatura in più. Un meticoloso lavoro sull’idratazione e sull’utilizzo del lievito madre liquido ha consentito di mettere a punto un impasto altamente performante che con la lievitazione di 24 ore diviene estremamente digeribile. Il ‘disco’ di pasta diventa quindi la base per consentire a Mattia e Giovanni di esprimere idee e talento partendo da materie prime di qualità e prodotti di stagione, creando topping a dir poco originali. La carta delle pizze è strutturata su 3 differenti sezioni: Vintage (tra cui Margherita, Marinara, Napoli e Diavola), Dal Mercato (con la Hotpinambur, Zucca, Friarielli e Salsiccia, Porcini e Ciauscolo) e Crazy (con alcune proposte quali Lasagna, Sfinciona e Trippa e Pecorino). Merita naturalmente una menzione anche la sezione dei Fritti, preparati con una particolare attenzione alla cottura ed all’umidità per ottenere dei prodotti davvero golosi.