Una visionaria concretezza che prende spunto da un poema per portare a Roma le influenze gastronomiche di altri paesi dando vita ad una cucina identitaria. È questa la filosofia di Kubla Khan, l’originale progetto voluto da quattro amici da tempo impegnati nel mondo della ristorazione, che influenzati dalle parole del poeta inglese Samuel Taylor Coleridge, hanno creato un luogo ‘visionario’, che parla di mondi lontani, di viaggi e naturalmente di buona cucina.
Cucina fusion e ‘Dream List’, le due anime di Kubla Khan
Un locale caratterizzato da una proposta gastronomica fusion-contemporanea e da un cocktail bar unico nel suo genere grazie ad una cocktail list definita ‘Dream List’ e che punta sulla sfera emozionale.
Siamo in Piazza di Ponte Lungo, nel quartiere Appio Latino: qui sorge il Kubla Khan, un locale che racconta di sogni, visioni e viaggi attraverso il buon cibo ed al piacere di stare assieme, in un ambiente estremamente originale che evidenzia una straordinaria cura del dettaglio che dalle scelte stilistiche si trasferisce anche nei piatti e nell’accoglienza. Nello spazio interno che ospita 50 coperti troneggiano le due colonne impreziosite da legno e varie raffigurazioni, che vanno a caratterizzare il mood del Kubla Khan, un locale dall’anima esotica, tropicale, etnica ed orientale, nel quale le cromie del verde, dell’oro e del marrone naturale del legno recitano un ruolo fondamentale. Lo spazio esterno, anch’esso strutturato su circa 50 coperti, completa il concept curato dal designer Andrea Audino.
Aperitivo, cena e dopocena rappresentano tre momenti solo apparentemente differenti, che in realtà spesso si fondono in un’unica esperienza che punta su un menu identitario: una cucina che guarda ad Oriente ed al Sudamerica per donare una nuova veste ai sapori nostrani. Questa filosofia è ben rappresentata dalle varie ‘sezioni’ presenti in carta, dai golosi Starters ai Tacos, disponibili anche nella versione vegana con hummus di ceci, zucchine alla scapece e salsa di basilico. Si prosegue con i Kubla Roll, massima espressione della proposta culinaria del locale: tra questi è d’obbligo una menzione per il Parmigiana Roll, un uramaki di parmigiana con salsa al basilico, cremoso al parmigiano e melanzane affumicate. Interessante anche la sezione Raw Bar dedicata alle tartare, con la deliziosa versione con manzo, burrata, emulsione di basilico e pomodorini al forno.
L’aperitivo in particolare rappresenta il perfetto connubio delle due anime del Kubla Khan: dalle 18 è infatti possibile gustare una serie di finger, assaggi dei piatti presenti in menu, su di un bellissimo tagliere in pietra, accompagnandoli con uno dei cocktail della drink list del Kubla, un altro punto di forza di questo format gastronomico. Al bancone ci sono infatti Nicholas Pelliccioni insieme a Eleonora Balzano, talentuosi bartender under 30, che hanno strutturato una carta dei cocktail che può esser definita emozionale: è chiamata ‘Dream List’ e unisce dodici miscelati che rappresentano l’anima visionaria del Kubla Khan. Ogni cocktail è ispirato ad un diverso luogo del mondo, e per ogni creazione è stato scelto un termine significativo di una lingua straniera, come nel caso dell’ Ilinx, un pestato a base bourbon con Montenegro, lime, zucchero semolato, kiwi e zenzero.