Da qualche settimana un nuovo interessante ristorante si è affacciato con ambizione sulla scena gastronomica romana. Il nome è Carter Oblio e si trova al civico 21 di via Belli, nel cuore del quartiere Prati.
Carter Oblio
In un ambiente di contaminazione nordica, dove si respira la ruvidezza della pietra e la durezza del legno ancora fresco, viene presentato un menù senza etichette, libero, dove la parola d’ordine è estemporaneità.
Aprire un ristorante nel cuore di una emergenza è dura. Questo anno beffardo ha messo in attesa il progetto tante volte, e in tanti modi. Ma ha anche permesso di plasmare Carter Oblio fisicamente sulle esigenze del cliente oggi. Di concepire un progetto non solo bello, ma anche sicuro. Il concept di Carter Oblio già nasceva in realtà come una filosofia dello spazio. L’idea era creare una comfort zone molto materica ed essenziale dove il cliente potesse concentrarsi sulla sua esperienza degustativa. E l’obiettivo è stato centrato. Bravi artigiani hanno supportato questa idea di ristorazione in cui a farla da padroni sono i materiali (e in cucina le materie prime) di pregio. Legno, ferro, vetro lavorati a mano. Forme rigide. Distanze ampie che permettano ad ogni tavolo di vivere la propria “storia”.
La sensazione è di una rarefazione di forma che rimarca la densità del contenuto: il piatto. Lo spazio di Carter Oblio ambisce a creare un senso di sospensione dalla realtà, di estraneazione, complice un mood di ispirazione nordica, che regala accoglienza e calore ma non distrae il cliente dalla sua esperienza sensoriale.
Il menù
Carter Oblio offre due menù. Uno dall’impronta più stagionale (ma comunque molto flessibile) e uno in continua evoluzione, praticamente giornaliero, che rincorre a vista il costante procacciamento di materie prime di qualità.
Ai clienti viene proposto un tagliere dei pani che annovera una selezione di impasti con lievito madre che spaziano dalle miscele con cacao amaro e noci e quelle con farina affumicata. In allestimento anche un tagliere di salumi artigianali, preparati e stagionati in casa. Ogni preparazione è artigianale in ciascuna fase della filiera.
Nella cucina dello chef le fermentazioni e le affumicature sono molto presenti. Attentissima la ricerca delle materie prime. Con un occhio puntato sulle eccellenze territoriali della nativa Irpinia, come per l’olio di Ravece, i tartufi, i vini del pluripremiato Luigi Tecce.
Attualmente Carter Oblio è aperto a pranzo dalle 12.00 alle 16.00; e serve l’aperitivo fino alle 18.00.