ROMA: durante lo scavo archeologico di via Alessandrina gli archeologi hanno ritrovato la testa di una statua in marmo bianco di età imperiale.
Gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, impegnati nello scavo archeologico di via Alessandrina, hanno ritrovato la testa di una statua in marmo bianco di età imperiale (I secolo a.C. – V d.C.) di dimensioni di poco maggiori del vero e in ottime condizioni di conservazione. Per le sue caratteristiche iconografiche potrebbe rappresentare una divinità. Per i tecnici della Sovrintendenza è stata una “bellissima sorpresa”.
La testa è in ottime condizioni, con i capelli ondulati che sembrano leggermente raccolti. Mentre un archeologo la regge, qualcuno le scatta le prime foto in cui appare ancora ricoperta da un leggero strato di terra. «È appena emersa dagli scavi di via Alessandrina questa bellissima testa. Ringrazio la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali che cura gli scavi – afferma il vicesindaco di Roma, con delega alla Cultura, Luca Bergamo -. Presto daremo informazioni più accurate, intanto le diamo un caldo benvenuto nel patrimonio di Roma». La sindaca di Roma Virginia Raggi ha dichiarato: «Roma sorprende e ci regala emozioni ogni giorno. Questa mattina gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, che ringrazio, hanno ritrovato durante gli scavi in via Alessandrina una testa di statua in marmo bianco di età imperiale in ottime condizioni di conservazione. Forse raffigurante una divinità… Una meraviglia».
Gli archeologi stavano scavando un muro tardo-medievale quando hanno visto nascosta nella terra una testa di marmo bianco. Era incassata nel muro, certamente reimpiegata come materiale edilizio, come spesso succede in età medievale. Estratta dalla terra, si è rivelata in tutta la sua bellezza: il volto, dalle superfici morbide e lisce, è leggermente inclinato; la bocca è semiaperta; gli occhi incavati – forse in antico riempiti di pasta vitrea – accentuano il pathos. L’acconciatura è folta e ondulata, scende sulle spalle ed è trattenuta da una benda, da cui sporgono due corimbi (infiorescenze dell’edera). Nell’insieme l’aspetto è benevolo e raffinato. L’opera verrà pulita e riportata al suo antico splendore, nel frattempo gli archeologi cercheranno di identificare il soggetto. Gli esperti del Parco archeologico del Colosseo hanno avanzato l’ipotesi di Dioniso.
La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, grazie a un atto di mecenatismo del Ministero della Cultura dello Stato dell’Azerbaijan, che ha donato un milione di euro, ha avviato lo scavo e la conseguente eliminazione del tratto iniziale settentrionale di via Alessandrina.
La rimozione del segmento stradale, per circa una trentina di metri di lunghezza, permetterà di porre in comunicazione, anche visiva, il settore centrale della piazza del Foro di Traiano con il portico orientale del complesso e l’emiciclo dei Mercati di Traiano.
Sarà dunque possibile apprezzare la reale, originaria estensione di questa parte del Foro e coglierne l’intera ampiezza da via dei Fori Imperiali sino alle pendici del Quirinale.
La via Alessandrina costituisce la testimonianza superstite dell’esteso quartiere creatosi, a partire dal XVI secolo, nell’area dei Fori Imperiali e completamente distrutto per l’apertura di via dell’Impero, inaugurata nel 1932, ora via dei Fori Imperiali.