PORTA FURBA: all’interno della matropolitana si trova l’opera realizzata da Ugo Spagnuolo all’interno del progetto “Vuoti di memoria“, curato da Takeaway gallery e l’associazione Porto d’arte.
Fermata metro Porta Furba, tra i binari dove passano i treni e la superficie ecco che si viene trasportati in uno spazio fuori dal tempo. Ci si trova immersi in centinaia di bottiglie dipinte su una superficie di oltre 400 mq: è l’opera realizzata da Ugo Spagnuolo all’interno del progetto “Vuoti di memoria“, curato da Takeaway gallery e l’associazione Porto d’arte. Una stazione della metro viene trasformata in un palcoscenico rivelatore di memorie. Venticinque personaggi sono stati immortalati nella quotidianità di un gesto simbolico: la chiusura di bottiglie che nell’opera diventano conserve di ricordi.
Il progetto “Vuoti di memoria” parte dal 2010 con un’istallazione di bottiglie vere e proprie, ha poi preso varie forme: se prima erano bottiglie vere, il peregrinaggio artistico di Ugo Spagnuolo lo ha condotto a sperimentare la forma del murales relazionale. La sua pittura che non è, quindi, decorazione fine a se stessa ma prevede sempre l’intervento del pubblico attraverso laboratori, attraverso interventi diretti sul muro. Alla metro Porta furba, il lavoro fatto è stato capillare sul territorio perchè le bottiglie sono state riempite nelle sedi più varie tra cui scuole,associazioni culturali, ma anche al Csoa Spartaco e la sua palestra di pugili.
La scelta della metro di Porta Furba non è stata casuale, il Quadraro è un quartiere non solo in forte fermento artisico ma ha una storia particolarmente interessante, la quale è legata alla pagina nera del nazifascismo, che ha il suo culmine con il rastrellamento del 17 aprile 1944. “Ho cominciato a contattare i figli dei rastrellati, che sono stati intervistati e fotografati”, racconta l’artista Ugo Spagnuolo che continua, “Allargandosi la rete di relazione la scelta dei personaggi simbolo che sono diventati i turatori è divenuta più difficile perchè le testimonianze erano tantissime. Il turatore è un personaggio con cui la gente deve potersi identificare perchè rappresenta il custode della storia. Attraverso una cernita ho scelto di rappresentare 25 personaggi. Vi sono artisti simbolo del Quadraro come Cesare Tacchi, ma anche gente comune radicata, ad esempio Sergio Tosoni che è un artigiano e artista, vi sono rappresentati i partigiani dell’ottava zona come Clemente Scifoni. Vi è poi un omaggio alle maestranze di Cinecittà rappresentate dagli attori Ninetto Davoli, Ascanio Celestini, o calciatori come Giancarlo de Sisti. Inoltre, per il legame all’Acquedotto Felice ho scelto di rapprensentare colui che lo ha fatto costruire: Sisto V, papa del 500. Raffigurato vi è Don Roberto Sardelli che ha fatto la scuola 725 per gli studenti delle baracche e ha seguito in prima persona le lotte per la casa. Vi è poi omaggio ai ballerini della Murga del Quadraro, e al Quadracoro del maestro Giannelli, ma anche a Gino Scarano il “figaro di cinecittà”,” barbiere di Totò”. Il lavoro è stato sopratutto di ricerca, è durato circa un anno un lavoro, non solo i 70 giorni trascorsi nella metro”
Siamo dunque di fronte a un’opera permanente il cui fine è sensibilizzare i fruitori della metro, la gente comune, non solo alla storia del Quadraro ma anche all’arte in se stessa, che nel caso dell’opera di Ugo Spagnuolo è un’arte partecipata, un’arte che per giungere a completezza necessità l’intervento e la partecipazione attiva degli spettatori. “La scelta delle bottiglie risiede nell’immaginario legato a un vuoto a perdere, un vuoto a rendere, è qualcosa di rituale, di artigiano, è un vuoto che necesità di essere riempito. Per coinvolgere le persone c’è bisogno di un rituale. Qui c’è un rito, non solo un messaggio. E poi chi non ha avuto una nonna o una zia che con la vestaglietta a fiori preparava le conserve di pomodori?” dice sorridendo l’artista.
La metro Porta Furba risulta, così, la prima stazione metropolitana di Roma ad essere allestita da un privato, e non è finita qui ma è in perenne trasformazione. In occasione della settimana dell’arte il 22 Ottobre dalle 15.00 alle 17.00 “faremo una dimostrazione di come sono state realizzate le bottiglie e provvederemo ad un nuovo incollaggio, io credo in un’opera relazionale e partecipata e la mia soddisfazione più grande sarebbe nell’arco di un anno vedere tutte le bottiglie riempite”, conclude Ugo Spagnuolo.