TRASTEVERE: uno dei quartieri più caratteristici di tutta Roma, ecco alcuni ristoranti dove ritrovare l’essenza più autentica e genuina della città.
Il Duca in Trastevere (Vicolo Dè Cinque, 52 – 56)
Ottimo rapporto qualità-prezzo, grandi classici preparati con maestria, ingredienti accuratamente selezionati e un servizio cortese e celere: è questo il poker vincente con cui scende in campo Il Duca in Trastevere, il locale sito in una delle strade più note e apprezzate del quartiere che da più di vent’anni vizia i residenti della zona trasteverina con la sua cucina. I piatti sono semplici, senza troppe velleità gastronomiche, ma i condimenti risultano ben bilanciati e supportati da ottime materie prime. Rigatoni con pajata, Bucatini all’amatriciana, Involtini di pezza di manzo alla romana con purè di patate, Coda alla vaccinara, Saltimbocca alla romana e chi più ne ha più ne metta. La pasta qui viene lavorata in casa, così come la pasta frolla dei dolci presentati ogni giorno, tra cui l’immancabile crostata alle visciole. Da Il Duca in Trastevere ci si lasciare trasportare da un’atmosfera conviviale, pronti a condividere con gli altri commensali la gioia di assaporare i piatti della nostra tradizione.
La Gattabuia (Via del Porto, 1)
Eredità di un locale, il Ciceruacchio, che apparteneva al tridente di ristoranti definiti come le taverne di riferimento per la ristorazione tipica romana, La gattabuia oggi porta con sé il peso di una tradizione lunga decenni, e lo fa a testa alta e con grande maestria. Inserito all’interno di una cornice che affascina, tra volte, archi e mattoncini, che riportano in vita la vecchia conformazione del locale che, un tempo, era una taverna secentesca con funzione di carcere papalino, La Gattabuia presenta una cucina fatta di prodotti a Km 0 che seguono la stagionalità. La proposta culinaria è ampia, con una vastissima scelta tra primi e secondi, con piatti semplici declinati in diverse varianti. Fagioli alla romana, Filetti di baccalà, Carbonara, Gricia e Amatriciana, in quanto capisaldi della tradizione restano al centro del menù, ma qui vengono affiancati da alcuni piatti di fuga. Il personale giovane, ma soprattutto rapido accompagna la clientela in questo viaggio tra le vie del gusto. Da La Gattabuia si assapora una cucina che non lascia nulla al caso, certi di poter respirare un’aria del passato, tra vecchi oggetti d’antiquariato e antichi strumenti da lavoro appesi alle pareti.
Trattoria da Teo (Piazza dei Ponziani, 7)
Tipico esempio di trattoria verace romana, con un accogliente dehor e un’ampio spazio interno, Da Teo rappresenta un locale curato e accogliente pur senza risultare dallo stile leccato. Questa trattoria offre una offerta gastronomica che mette in risalto l’autenticità dei sapori dei piatti romani, spaziando abilmente tra carne e pesce. Dal Pollo con i peperoni ai Rigatoni alla carbonara, passando per la Minestra broccoli e arzilla, nessuno dei classici sembra essere stato profanato. Il plus valore del menù, tuttavia, è rappresentato dalle piccole rivisitazioni che si rintracciano qua e là sfogliando le pagine, tra cui i Tagliolini cacio, pepe e lime e la Frittura di calamari con carciofi e pangrattato. Tra le specialità del locale, meta prediletta di molti personaggi noti, inoltre spiccano i numerosi piatti di pesce e le fettuccine con asparagi selvatici. Da Teo si respira la passione di chi ama questo mestiere e ci si cala nell’atmosfera tipica trasteverina, rustica ma al contempo accogliente.
Grazia e Graziella (L.go Fumasoni Biondi, 5)
Adatto ad ogni occasione, che si tratti di un pranzo tra amici o di una cena in coppia, Grazia e Graziella rappresenta il luogo giusto per assaporare la buona cucina romana ma con un pizzico di creatività. Il nome del locale racchiude dentro di sé le immagini della nostra vita passata: la nonna di nome Grazia, chiusa per ore in cucina a sfornare prelibatezze, e Graziella, la prima bicicletta degli anni ’60-‘70. Già, perché questo locale vuole far riaffiorare alla mente le sensazioni di quei momenti ormai lontani in cui non si aveva nulla a cui pensare se non a godersi i piaceri della vita.
In questo locale i clienti vengono accolti calorosamente e viziati attraverso i piatti tipici, tutti presenti all’appello, con porzioni che soddisfano l’appetito di chiunque. Il personale è accorto e professionale, abile nel gestire il costante flusso di clienti che entra ed esce da Grazie e Graziella. L’arredamento, poi, è curato e senza eccessi, e, nonostante la stagione fredda, il servizio all’esterno resta attivo, complici funghetti e coperte di pile rosse sulle sedie. Da Grazia e Graziella si torna a respirare l’aria di casa, l’Italia genuina senza troppi fronzoli ma di grande cuore.
Antica Trattoria Da Carlone (via della Luce, 5)
Storico indirizzo del quartiere Trastevere, inaugurato nell’Ottocento, sotto il nome di La Capanna di Carlone, ispirandosi alla la stazza del proprietario, il locale è stato tramandato di generazione in generazione fino ad arrivare ai giorni nostri, cercando di preservare lo spirito e le ricette del passato. L’atmosfera della trattoria è di casa, dai toni popolari, e il suo menù raccoglie tutte le pietanze più classiche, recuperando una romanità ormai dimenticata, verace. Mezzemaniche alla gricia, Trippa alla romana, Coda alla vaccinara, Cicoria strascinata in padella sono solo alcuni dei piatti che richiamano al locale una clientela che resta ormai fedele da decenni. Gli ingredienti sono accuratamente selezionati e il guanciale è di ottima qualità e sempre croccante. Grazie all’Antica Trattoria Da Carlone si ha l’opportunità di assaporare quei piatti scritti nel nostro DNA da secoli.
Impiccetta (via dei Fienaroli, 7)
Con una proposta gastronomica che recupera le ricette tradizionali tramandate nei decenni e la genuinità di una volta, L’Impicetta rappresenta uno dei punti di riferimento tra i residenti del quartiere Trastevere quando si desidera assaporare i piatti della cucina tradizionale. Noto per le sue porzioni abbondanti, che vengono presentate in tre formati, small, medium e Fabbio (dal nome dello chef che le realizza), questo locale si attesa a pieno titolo come regno dell’abbondanza, dove la vera sfida è riuscire a tornare a casa senza avere la pancia piena. Protagonista del menù è in assoluto la carne, preparata in tantissime varianti, insieme ai Tonnarelli cacio e pepe presentati su un cestino di parmigiano, al tris L’Impiccetta e alla lista dei dolci fatti in casa confezionati dagli abili pasticceri. La carta dei vini è interessante e permette ottimi accostamenti capaci di esaltare i sapori. L’Impiccetta, inoltre, soddisfa anche le esigenze alimentari dei vegani e dei celiaci che, qui, possono concedersi l’opportunità di assaporare i piatti tipici senza dover fare troppe rinunce. Motto del locale è “Venite come clienti e tornerete come amici” e, dopo aver assaporato la loro cucina, nessuno avrà il coraggio di sentenziare.
Cajo e Gajo (Piazza San Calisto, 10)
Piccola locanda dallo stile retrò, come una macchina del tempo questo locale permette di tornare indietro negli anni con i ricordi, perdendo lo sguardo tra scaffali e pareti che mettono in mostra vecchi oggetti d’uso comune come un antico triciclo, le cartelle per la scuola di una volta e addirittura le lavagne. Una volta sfogliato il menù, tuttavia, l’impressione sarà quella di trovarsi in uno spazio che in realtà è senza tempo, dove tradizione e originalità si confondono per dare vita ad un mix curioso. I piatti tipici, infatti, qui vengono reinterpretati per creare nuovi e intensi sapori, ma senza strafare: Patate fritte cacio e pepe, Carbonara al guanciale di Norcia e carciofi, Fettuccine al farro cacio e pepe sono solo alcune delle pietanze preferite dalla clientela. La portata principale, tuttavia, è rappresentata dai sorrisi e dalla cordialità dello staff in sala: una menzione speciale, infatti, va proprio al servizio, da lodare per disponibilità e professionalità, capace di strappare sempre un sorriso a fine serata. Sarà per questo che il nome del locale sembra quanto mai azzeccato, poiché una volta terminata l’esperienza gustativa, non si potrà che tornare a casa con umore gaio.
Da Enzo al 29 (Via dei Vascellari, 19)
Con una storia alle spalle lunga quasi un secolo, Da Enzo al 29 rappresenta uno dei baluardi della romanità, riflesso di quell’animo conservatore che contraddistingue il romano tipico. L’attenzione alla ricerca delle materie prime è ciò su cui si fonda la cucina di questo locale, che mira a mettere in luce le specialità di ogni zona d’Italia e a portarle in tavola. Al centro dei riflettori, la pasta, qui considerata come il mezzo principale per veicolare i sapori, che viene prodotta direttamente da un antico pastificio abruzzese: i primi, infatti, presentano rigatoni selezione da Enzo, realizzati artigianalmente con farine nel cuore del Parco Nazionale della Majella in Abruzzo. La cucina del locale è di quelle semplici ma saporite, sposando la filosofia secondo cui non servono grandi commistioni di sapori quando gli ingredienti principali sono di ottima qualità. Da La Palla al 29 (crocchetta di patate e baccalà con cuore di mozzarella) alla Pasta al sugo di coda, passando per la Carbonara, la Trippa alla romana, le Polpette al sugo e la Cicoria di campo, dei piatti della tradizione non manca proprio nulla. Da Enzo al 29 rappresenta la storia della nostra terra, finanche la nostra storia: quella di un romano alla scoperta dei sapori del suo luogo d’origine.
Tonnarello (via della Paglia, 1-2-3)
Sempre affollato e con un clima allegro e conviviale, Tonnarello richiama attorno a sé tutti coloro che desiderano trascorrere una serata dove recuperare le proprie radici attraverso le papille gustative, tra Tonnarelli cacio e pepe e Carciofi alla giudia. Il locale non conosce formalismi o inutili convenevoli, ciò che conta è la sostanza e nei piatti firmati da Locanda Tonnarello non manca di certo. I primi, sempre abbondanti, vengono presentati all’interno di piccole pentole di rame, quasi a voler trasmettere un unione tra la cucina e la tavola, come se al di là degli ingredienti utilizzati nella preparazione non servisse nient’altro da aggiungere. La location è familiare e grazie all’accoglienza di Albi e Simone l’esperienza risulta ottima anche dal punto di vista del servizio. Da Locanda Tonnarello ci si ritrova seduti dietro il tavolo, pronti per condividere i sapori della nostra terra e e arrendersi ad un saporito peccato di gola.
Il Meridionale (via dei Fienaroli, 30 A)
Piccola perla sul suolo trasteverino, con un ambiente che sa di casa e una cucina che presenta la stessa attenzione e cura di quella riservata agli ospiti di una cena tra amici, Meridionale rappresenta un luogo dove ritemprare la mente e coccolare il palato. L’arredamento vintage, con stampe alle pareti e scatole di vecchie biscotti, unito alla ricercatezza della proposta culinaria, catapultano tutti gli avventori in un’atmosfera intima, dove gusto e creatività fanno da padrone. In cucina, il duo formato da Salvatore e Massimiliano dà vita a piccole tentazioni di gusto, con pietanze sfiziose che strizzano l’occhio alle ricette del nostro territorio ma con creatività. Polpette di melanzane, Spaghetti alla gricia con carciofi, Stinco di maiale al primitivo e castagne, Tonno al pistacchio: in ogni piatto, che qui viene presentato in stoviglie per lo più dipinte a mano, si rintraccia il perfetto equilibrio tra i sapori. Un appuntamento al Meridionale si trasforma ogni volta in un’esperienza difficile da dimenticare ma soprattutto da raccontare senza correre il rischio di risultare eccessivamente riduttivi.