Si è conclusa con grande entusiasmo la prima edizione di Kizuna, il festival tenutosi dal 25 al 27 ottobre scorsi presso le Officine Farneto a Roma. Un evento che ha visto un’affluenza straordinaria con circa 8.000 partecipanti, con metà biglietti acquistati già in prevendita e un’altra metà al botteghino.
“La giornata conclusiva di domenica è stata sicuramente quella con maggior affluenza, soprattutto di famiglie, anche se durante tutto il weekend il via vai da Kizuna è stato così intenso da dover chiudere anticipatamente i botteghini nel corso delle serate” dice Claudio Compagnucci, tra gli organizzatori dell’evento.
Kizuna ha saputo immergere i visitatori nella cultura giapponese in tutte le sue sfaccettature, con più di 3.000 metri quadri dedicati alle tradizioni e alle arti nipponiche. Organizzato con cura per ogni dettaglio, ha ospitato 18 espositori, due bistrot e un ristorante, offrendo un’esperienza a tutto tondo attraverso stand culturali e gastronomici. Dai sapori unici di sushi, ramen, takoyaki e altre specialità culinarie, Kizuna ha incantato i presenti e regalato momenti di autentica connessione con la cultura giapponese. Apprezzatissima e virale su tutti i canali social la straordinaria scenografia curata minuziosamente e firmata da Valeria Vecellio che ha saputo trasformare le Officine Farneto in un vero e proprio villaggio del Sol Levante. Ad inaugurare le il festival la dimostrazione di pittura con Yoshiko Kobuta seguita, nei giorni successivi, dagli showcooking by Kikkoman con Sushisen e Koukou e by Ittica Urbano by Luca Pessina e Koji. Spettacoli che hanno incantato il pubblico quelli di arti marziali Iaido e Karate e di disegni manga.
Sono accorsi in numerosi anche al piano superiore, quello dedicato allo shopping con un’area espositiva dei migliori artigiani giapponesi e italiani che utilizzano materie prime orientali. Bonsai, kymoni, bambole, sandali e ceramiche da comprare per portare a casa un po’ di Giappone: i main partners Kikkoman con le loro salse per la cucina asiatica e Asahi birre; i coltelli Zanzino e gli splendidi Kimono Flaminia; Shibataya sakè ma anche vinili, bonsai, calzature e tanto altro.
Tutti i corsi di cucina e i workshop erano sold out prima dell’evento e il temporary restaurant ha avuto un successo inaspettato con una media di ben 60 posti a sedere, metà dei quali venduti in prevendita. Ovviamente grande protagonista dei tre giorni è stata la cucina tradizionale e tra i piatti più richiesti ci sono stati i bao con pollo, il sushi e il katsu sando. Per il bere invece ha spopolato la birra Asahi. Anche i mercatini hanno segnato un enorme successo con vendite elevate e una clientela interessata alla cultura giapponese, in particolar modo al sake. Grande partecipazione per il Giardino Sakura Talk condotto da Viola Parentelli e dedicato alla valorizzazione della tradizione gastronomica del Giappone e al mondo del sakè. Gli espositori e gli sponsor, soddisfatti di questo primo appuntamento, hanno già confermato la loro partecipazione per le prossime edizioni.