Torna a Roma QUO VADIS? Al cinema nel cuore di Roma, la rassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale e Parco archeologico del Colosseo. L’iniziativa sarà in programma dall’8 al 17 luglio 2024 nel Tempio di Venere e Roma ad ingresso libero, con accesso da Piazza del Colosseo.
La terza edizione di Quo Vadis? Al cinema nel cuore di Roma, dopo le rassegne Il fascino dell’antico in 10 grandi film e Un giro del mondo tra film e città, sarà dedicata alla Città Eterna vista attraverso lo sguardo di maestri del cinema, dal dopoguerra ai giorni nostri.
Roma cambia continuamente pelle, ma ogni mutazione urbanistica non cancella i segni del tempo: le costruzioni moderne si specchiano con naturalezza sui ruderi e sui fasti del passato, le epoche storiche e gli stili si sovrappongono gli uni agli altri, tutto viene conservato e consegnato ai posteri. Un museo a cielo aperto che la macchina da presa ha fedelmente riprodotto e rielaborato sotto lo sguardo di registi, spesso venuti da altre parte d’Italia, colpiti e storditi dal fascino ammaliante della Capitale, irresistibile soprattutto per i forestieri e gli stranieri, a fronte del proverbiale disincanto del romano de’ Roma. Ognuno si costruisce la sua città ideale, inseguendo tracce barocche, gotiche o rinascimentali, persino post-moderne nello scenario già apocalittico dell’EUR, acronimo, non a caso, di Esposizione Universale di Roma.
Il cinema si è premurato, uscendo dal suo luogo deputato alle riprese, Cinecittà, di preservare e reiterare l’immagine della città. Accanto alle cartoline che la immortalano, ecco susseguirsi scene cinematografiche emblematiche, come gli interni di Cinecittà in Bellissima di Luchino Visconti, il giro in Vespa di Audrey Hepburn e Gregory Peck in Vacanze romane di William Wyler, piazza del Popolo invasa dalle macchine nel finale di C’eravamo tanto amati, la pirotecnica festa sulla terrazza de La grande bellezza di Paolo Sorrentino. E poi quel senso ineluttabile di spaesamento periferico di Fortunata (e sua figlia) nell’omonimo film di Sergio Castellitto, il Tevere radioattivo di Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, l’assalto ai quartieri residenziali dei malavitosi de L’odore della notte di Claudio Caligari. A tracciare una Roma on the road, a piedi o bordo di macchine che solcano l’oscurità della notte, irresistibilmente iconica.
Il Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Sergio Castellitto: Iniziative come “Quo Vadis?”, risvegliano l’amore per il cinema nel pubblico di tutte le età e provenienze grazie alla magia di una location unica al mondo, il Tempio di Venere e Roma – che è l’unica metropoli del mondo antico a vivere nell’età contemporanea e sicuramente una delle città più filmate al mondo nelle sue uniche location. La terza edizione traccia un percorso affascinante, nel tempo e nello spazio, dalla Roma imperiale a quella della dolce vita, dalla Roma di Totò a quella di Jeeg Robot, da quella di Anna Magnani alla grande bellezza di Sorrentino, da quella di Scola al romanzo criminale di Caligari fino ad arrivare ad una Roma estrema e periferica, alle spalle di Jasmine Trinca, in Fortunata: sarà per me particolarmente emozionante, essendone l’autore, poterlo presentare e offrire nel museo a cielo aperto che è questa città.
Il fascino di Roma e la sua eternità anche quest’anno sono protagonisti della rassegna Quo Vadis che per la terza volta porta il cinema nella monumentale cornice del Tempio di Venere e Roma. La rassegna in programma punta a raccontare i mille volti di una città che continua a disvelare la sua immortalità sotto l’occhio della cinepresa, capace di cogliere la magia della Natura incurante del frastuono quotidiano, la potenza della Storia che riecheggia nella maestosità del Colosseo, le delicate e romantiche notti di Luna piena – dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. È questo e molto altro quello che Roma può raccontare di sé e il Parco archeologico del Colosseo intende proseguire nella sua missione di offrire questo racconto non solo con la propria consueta offerta culturale ma anche attraverso il cinema e il linguaggio universale della fotografia, con lo scopo di attrarre sempre più nuovi pubblici.