Sorge su una rupe di tufo, ha il suo castello con le mura e torrioni di guardia, e le casette del villaggio intorno. Il borgo di Isola Farnese è una piccola realtà del tutto separata dal resto della città, un tuffo nel medioevo delle favole nel territorio di Roma Capitale, a due chilometri da La Storta. Insieme a quello di Cesano è uno dei due borghi storici del Municipio XV.
Perché visitarlo
Roma ha vari castelli, più o meno noti, di epoche e aspetto completamente diversi da Castel Sant’Angelo al Castello della Magliana, da quello della Cecchignola, al Castello Tor Crescenza, in zona Cassia, a quello di Giulio II ad Ostia Antica.
La particolarità di Isola Farnese è il suo aspetto da villaggio incantato, sospeso nel tempo. Come suggerisce il suo nome, dal latino Castrum Insulae o Terra Insulae, è staccato dal resto del territorio, immerso nello scenario naturale del Parco di Veio, in cima ad un colle circondato dal Fosso del Piordo, dalle Valli de La Storta e di S. Sebastiano.
Le tracce della storia
L’epoca romana ha lasciato diverse tracce. Una colonna antica dà il nome alla piazza principale, della Colonnetta, un frammento di sarcofago con due coniugi è al lato dell’arco di ingresso al borgo mentre l’epigrafe a Munatio Felici Patri è stata murata in un angolo della Chiesa di San Pancrazio, che all’interno ha un’acquasantiera realizzata con due capitelli e un marmo paleocristiano.
La chiesa si affaccia su piazza della Colonnetta ed è la parrocchia locale. La costruzione risale al Quattrocento e venne rimaneggiata due secoli dopo. All’interno ha tre navate con affreschi del XV e XVI secolo e un bel campanile con l’orologio.
Sempre sulla piazza si trova il Monumento ai Caduti con le targhe commemorative delle Prima e Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione presso le quali si tengono ogni anno le commemorazioni del 2 giugno e del 25 aprile.