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domenica, Novembre 24, 2024

CIRCEO: aperto il bando per adottare i daini del Parco

CIRCEO: aperto il bando per adottare i daini del Parco

CIRCEO: aperto il bando per adottare i daini del Parco

Il Parco Nazionale del Circeo ha indetto un bando, aperto fino al 10 marzo, per poter adottare i daini della riserva.

Che requisiti servono per partecipare?
  • Abitare a non più di 500 km dal Parco Nazionale,
  • Possedere uno spazio adatto alla presenza di tali animali
  • Richiedere all’ente che gestisce l’area protetta di poterne ricevere l’affido

Così, al Circeo, si prova ad arginare quello che è diventato un vero e proprio problema, a causa della sovrappopolazione di questi animali che procurano numerosi danni ai campi agricoli della zona, incidenti stradali e problemi alla stessa biodiversità. Gli ultimi dati raccolti dal Parco Nazionale del Circeo parlano di 1.767 daini attualmente presenti all’interno della riserva, con un aumento del 39% nell’arco degli ultimi 5 anni. Così l’Ente ha deciso, per ridurne la presenza ma rispettando il volere di cittadini e ambientalisti, di trovare soluzioni non cruente. Ed ecco dunque l’idea delle adozioni.

Per poter avere accesso alla tutela dell’animale, bisogna dimostrare di possedere recinzioni adatte ad ospitarli. Gli animali non potranno infatti essere liberati in natura. Se desiderate possedere un daino per fini ornamentali sarà necessaria la sterilizzazione e non potrà essere traferito a più di 500 km dal Parco, per cercare di non sottoporlo a escursioni termiche troppo drastiche nel periodo autunnale e invernale.

“Abbiamo deciso di realizzare un programma di controllo del daino – precisano dall’Ente del Circeo – che prende avvio con le soluzioni non cruente riportate nei bandi ma che, con ogni evidenza, dovrà proseguire con la messa in atto anche degli altri scenari previsti dal documento approvato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”.

Questa soluzione, non convince tuttavia ancora i cittadini e ambientalisti che credono che così facendo si possa creare solo un ulteriore business di caccia di questi animali.