CORONAVIRUS: a Roma annullano le celebrazioni. A Wuhan bloccati 50 italiani. I morti in totale sono 81, i casi di infezione accertati 2744, di cui 300 in condizioni molto serie
Si può essere contagiosi prima di sviluppare i sintomi come tosse, febbre, starnuti. È questo il nuovo avvertimento dal fronte coronavirus in Cina. «La capacità di diffusione si sta rafforzando». «Il periodo di incubazione può variare da uno a 14 giorni». «Questo coronavirus si trasmette anche durante l’incubazione, diversamente da quello della Sars». «Le conoscenze che abbiamo al momento sono limitate». Frasi del signor Ma Xiaowe, ministro della Commissione sanitaria nazionale di Pechino, che ha parlato alla stampa cinese e straniera.
Secondo gli ultimi dati, in Cina i morti sono 81, i casi confermati 2.744, la maggior parte a Wuhan e nello Hubei che circonda la città, inclusi 10 tra Hong Kong, Macao e Taiwan (che i cinesi considerano provincia). Trecento sono in condizioni molto serie. Sono soprattutto maschi, anziani e già debilitati da altre patologie. Non si prevede ancora un picco.
Quali sono i sintomi del nuovo coronavirus?
Stando alle informazioni fornite finora dalle autorità sanitarie cinesi e da quelle internazionali, il nuovo coronavirus inizialmente causa sintomi simili a un’influenza: congestione nasale (naso chiuso), mal di gola, spossatezza e febbre. In alcuni casi la malattia progredisce, creando un’infiammazione delle strutture più interne dei polmoni, e in mancanza di cure adeguate o per la presenza di precedenti malattie può rivelarsi mortale.
Perché “nuovo coronavirus”?
Viene semplicemente definito “nuovo coronavirus” un coronavirus da poco identificato e le cui caratteristiche non sono ancora completamente note; di solito col passare del tempo viene poi indicato un nome diverso, meno scientifico, con riferimento ai sintomi che provoca.
Come si trattano i pazienti con nuovo coronavirus?
La prima risorsa per contrastare un’infezione virale è il proprio sistema immunitario, che identifica l’infezione e sviluppa la capacità di contrastare il virus, impedendogli di fare ulteriori danni in futuro. Non esistono cure e i medici possono solamente somministrare farmaci per ridurre i sintomi, o per trattare complicazioni come la polmonite, nel caso in cui si presenti. Qualcosa di analogo avviene già con l’influenza, nel caso di pazienti con precedenti problemi di salute.
Da dove arriva il nuovo coronavirus?
Con i suoi 11 milioni di abitanti, Wuhan è la più grande città della Cina centrale. Il 31 dicembre 2019, la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan aveva inviato una segnalazione all’OMS, spiegando di avere registrato un certo numero di casi di polmonite con cause ignote. Le indagini avevano messo in evidenza un legame con un mercato di frutti di mare, pollame e altri animali selvatici vivi, ma una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Lancet mette in dubbio questa eventualità (i dati devono però ricevere ulteriori conferme). Una decina di giorni dopo la segnalazione, il Centro per il controllo delle malattie della Cina ha annunciato di avere identificato un nuovo coronavirus, studiando le polmoniti di Wuhan. I tempi di scoperta e segnalazione sono comunque ancora sotto analisi, per capire se si potesse fare prima e meglio.
Come si viene contagiati?
I coronavirus si possono trasmettere da persona a persona, di solito in seguito a contatti stretti, in famiglia, tra amici, negli ambienti di lavoro e in luoghi molto affollati. Dalle ricerche svolte finora, il primo veicolo di contagio sembrano essere gocce di saliva e di muco da persone infette, con le quali si entra in contatto. La diffusione per via aerea sembra meno frequente, ma anche in questo caso si dovranno attendere altri giorni per avere un numero di casi più significativo da studiare.
Come ci si protegge dal nuovo coronavirus?
Le raccomandazioni delle autorità sanitarie per ridurre il rischio di infezione da 2019-nCoV sono simili a quelle indicate per le altre malattie infettive. Il consiglio è di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone (per una trentina di secondi almeno), di starnutire e tossire in un fazzoletto o portandosi l’incavo del gomito alla bocca (in questo modo non si contaminano gli oggetti che si toccano con le mani e, al tempo stesso, non ci si porta nulla alla bocca dopo che si sono toccate superfici che potrebbero essere contaminate). Viene inoltre consigliato di evitare alimenti come frutta e verdura non lavate, bevande non imbottigliate, indicazioni utili soprattutto per chi si trova in luoghi dove è certa la presenza del virus.
Le mascherine servono?
In Cina milioni di persone circolano da giorni con mascherine, di solito di tessuto e simili a quelle che si utilizzano in sala operatoria. Può essere una buona precauzione per le persone malate per ridurre i rischi di contaminazione, mentre non è certo che offrano qualche garanzia in più a chi non vuole entrare in contatto con il nuovo coronavirus. Gli esperti consigliano soprattutto di lavarsi spesso le mani e di evitare di portarsele alla bocca o di toccarsi gli occhi, senza averle lavate prima