MICHELANGELO BUONARROTI

MICHELANGELO BUONARROTI: l’esposizione mette a confronto alcuni suoi disegni esposti in fedeli riproduzioni, con le tele e le tavole che ne sono state tratte negli anni successivi.

Palazzo Barberini ha aperto una nuova mostra che evidenzia lo stretto legame artistico instaurato tra Michelangelo Buonarroti (1475-1564) e i seguaci, mettendo a confronto alcuni suoi disegni esposti in fedeli riproduzioni, con le tele e le tavole che ne sono state tratte negli anni successivi dagli artisti legati al Maestro.

Nel percorso espositivo quindi, i visitatori possono ammirare una doppia rappresentazione di soggetti cari al Buonarroti.

Il grande pittore e scultore toscano, che rappresenta la massima espressione del Rinascimento nell’arte, è influenzato fortemente sia dalla statuaria classica soprattutto del periodo ellenistico, sia dagli artisti toscani come Giotto, Masaccio e Donatello. Nelle sue opere si ritrova quella raffigurazione plastica del corpo umano caratterizzato da un movimento quasi “tormentoso” per cui sono universalmente conosciute.
Questi aspetti, emergono anche nei soggetti sacri, sono ripresi dai pittori Manieristi presenti in mostra.

Fra i dipinti presenti, si segnala ad esempio l’Annunciazione di Lelio Orsi, arrivata a Roma dal Museo Gonzaga di Novellara per lungo tempo attribuita a Marcello Venusti. La tavola viene affiancata all‘Annunciazione del Venusti della Galleria Corsini che riproduce fedelmente la pala d’altare perduta che l’artista aveva dipinto su disegno di Michelangelo per la cappella Cesi della chiesa di Santa Maria della Pace.

Uno dei temi centrali dell’esposizione è, per esempio, quello della Crocifissione. In particolare, la composizione del Venusti si ispira a tre importanti disegni di Michelangelo: il Cristo vivo sulla croce, oggi al British Museum di Londra, concepito per la sua amica marchesa Vittoria Colonna, e i due disegni pieni di spiritualità che raffigurano la Madonna e San Giovanni dolente ai piedi della croce, conservati al Museo del Louvre di Parigi.

Il Venusti dipinge diverse varianti di quest’ultimo soggetto, arricchendole di volta in volta di particolari diversi, sempre ispirandosi ai modelli del Buonarroti. L’esemplare presente a Palazzo Barberini proviene da una collezione privata romana e si contraddistingue per l’aggiunta della Maddalena ai piedi della croce, prototipo di una serie di composizioni che la rappresentano.

Conclude il percorso espositivo il tema della Deposizione illustrato da una tela poco conosciuta di Marcello Venusti conservata nei depositi dell’Accademia Nazionale di San Luca, accanto alla grande Deposizione di Jacopino del Conte della collezione Barberini: due capolavori del Rinascimento restaurati per la circostanza, che si ispirano anch’esse al genio del grande maestro toscano.

A cura di Francesca Parrilla e Massimo Pirondini, coordinamento scientifico Yuri Primarosa, la mostra è corredata da un catalogo con saggi dei curatori e schede critiche delle opere esposte.

QUANDO
dal 11 Ottobre 2019 al 6 Gennaio 2020
DOVE
Galleria Nazionale d’Arte Antica – Palazzo Barberini
Via delle Quattro Fontane, 13
CONTATTI
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Sito web:
www.barberinicorsini.org/evento/michelangelo-a-colori-marcello-venusti-lelio-orsi-marco-pino-jacopino-del-conte/
ORARI

da venerdì 11 ottobre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020
martedì/domenica 8.30- 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00
Chiuso: lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio