LEONARDO DA VINCI: un’importante mostra di ricerca, dedicata agli anni in cui l’artista soggiornò a Roma e agli stimoli che ricevette e lasciò in eredità nella città.
Nell’ambito delle Celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, l’Accademia dei Lincei e la Fondazione Primoli omaggiano il genio toscano con un’importante mostra di ricerca, dedicata agli anni in cui l’artista soggiornò a Roma e agli stimoli che ricevette e lasciò in eredità nella città.
Ospitata nella rinascimentale Villa Farnesina, l’esposizione principale è articolata in due sezioni, disposte in cinque sale, ed è corredata da una serie di iniziative che approfondiscono il mondo e gli interessi di Leonardo, in un sistema espositivo complesso ma scomponibile.
Pezzo forte della mostra è la Gioconda Torlonia, patrimonio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, attribuita alla Bottega di Leonardo, su cui i curatori Roberto Antonelli e Antonio Forcellino ipotizzano l’intervento dello stesso maestro.
Per l’occasione, il dipinto è stato oggetto di restauro insieme ad altre tre opere provenienti da collezioni pubbliche: il San Giovanni Battista della Bottega di Leonardo, proveniente dalla Galleria Borghese, la Gioconda Nuda su cartone di Leonardo, della Fondazione Primoli, e il Salvator Mundi della Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli, una delle tre versioni di bottega.
Gli spazi tardo-rinascimentali dell’incantevole Villa Farnesina accolgono in modo naturale il dialogo artistico tra le opere esposte, grazie ai meravigliosi affreschi di Raffaello, della sua scuola, del Peruzzi e del Sodoma. Con il Sanzio, Leonardo condivide la passione per i modelli classici, messa in luce nella Loggia di Galatea con un confronto tutto al femminile tra una copia d’epoca della Fornarina di Raffaello, la Gioconda Torlonia, la Gioconda Nuda e una delle copie più significative derivate dalla Leda di da Vinci, i cui disegni originali furono d’ispirazione allo stesso Raffaello per la Galatea.
Nell’adiacente Loggia di Amore e Psiche, le statue dell’Afrodite della Troade e la Leda Capitolina continuano la testimonianza del fascino esercitato dall’Antico sull’immaginario di entrambi gli artisti, mentre due disegni autografi di Leonardo sono esposti nella Sala del Fregio, un mirabile Studio di Panneggio per una figura inginocchiata e l’Angelo Incarnato, insieme al facsimile del San Giovanni Battista nel deserto, ora scomparso.
Di pregevole richiamo l’attività della bottega di Leonardo, attraverso alcune delle opere più significative, e del leonardismo, con i lavori di allievi diretti e indiretti che confermano l’influenza artistica del Maestro, esposte nella Sala delle Prospettive e nella Sala di esposizione.
La narrazione entra nel pensiero di Leonardo con la sezione Leonardo e i suoi libri, ospitata nella suggestiva Biblioteca di Palazzo Corsini, che espone i testi posseduti e studiati dall’artista: dalle scienze alla pittura, dalla poesia all’architettura, dall’anatomia all’astronomia.
Leonardo in traduzione: dalla Gioconda di Calamatta all’attività editoriale dei Lincei è, invece, l’iniziativa che illustra il ruolo svolto dalle incisioni alle pubblicazioni dedicate a Leonardo tra Ottocento e Novecento.
Una visione dell’intera produzione pittorica del genio toscano, Leonardo una mostra impossibile, è l’immersiva ricostruzione digitale, a grandezza naturale e in alta definizione, ospitata nella Palazzina dell’Auditorio.
Da non perdere, un viaggio suggestivo nella ricostruzione de La Bottega di Leonardo: dimensioni, arredi, strumenti, cartoni e pigmenti naturali. L’ambiente in cui il Maestro creava e realizzava le opere che lo hanno reso immortale.
A completare il programma, Leonardo da Vinci: 7 parole chiave, un ciclo di sette conferenze che affrontano tutti gli aspetti dell’attività di Leonardo, e un seminario specifico dedicato al restauro delle opere.
Dal 4 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020
dal lunedì alla domenica ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
chiuso il martedì