FORO DI CESARE

FORO DI CESARE: al termine dello scavo sarà possibile apprezzare nella sua interezza il primo dei cinque Fori di età imperiale.

Con l’allestimento del cantiere si avviano le attività preparatorie alla realizzazione del progetto di scavo del Foro di Cesare. Le indagini preliminari prevedono la pulizia dell’area recintata, delimitata da via dei Fori Imperiali, dall’ex via Bonella, dall’ex via Cremona e dall’attuale belvedere sul Foro di Cesare, con la messa in luce degli strati di interro moderno.

Le attività, finanziate con un milione e 500mila euro donati dall’Accademia di Danimarca grazie alla Fondazione Carlsberg di Copenhagen (senza alcun onere di spesa a carico del Campidoglio) – il gesto di mecenatismo fu presentato il 26 ottobre 2017, in occasione della visita a Roma di Sua Maestà la Regina di Danimarca Margrethe II –, rientrano negli accordi stipulati in quello stesso anno tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’istituzione danese.

La convenzione, che ha una durata di tre anni, eventualmente rinnovabile, ha avviato nella fase preliminare la realizzazione di un programma di ricerche, finalizzato alla conoscenza delle varie fasi del complesso e alla loro fruizione. Il programma prosegue ora con le attività propedeutiche all’ampliamento dell’area di scavo sul lato orientale, lungo Via dei Fori Imperiali. Seguirà la fase operativa con la realizzazione dello scavo archeologico, durante il quale saranno effettuate le indagini stratigrafiche, la numerazione e schedatura dei reperti, il rilevamento e la documentazione grafica e fotografica dei ritrovamenti e gli interventi di primo restauro su murature e materiali.

Grazie al significativo apporto danese, al termine dello scavo sarà possibile apprezzare nella sua interezza il primo dei cinque Fori di età imperiale. Le parti già visibili – i lati occidentale e meridionale, occupati dai portici, e un ampio tratto di quello corto settentrionale, al cui centro rimangono i resti del Tempio di Venere Genitrice con le tre colonne della perìstasi rimontate nel 1933 – saranno integrate dal fianco oggi invisibile del tempio e dall’intero portico orientale della piazza, attualmente sepolto sotto la sede stradale di via dei Fori Imperiali e sotto i marciapiedi e le aiole che la fiancheggiano, nascondendo le connessioni e i passaggi verso gli altri due Fori contigui, quelli di Augusto e di Traiano.

Lo scavo si innesta in un percorso di risistemazione dell’area promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in accordo con il Parco Archeologico del Colosseo, come prima tappa di un più articolato e complessivo disegno che mira alla creazione di un rapporto armonico tra l’antico e la città moderna, restituendo leggibilità e continuità al racconto storico di cui la Roma contemporanea è il risultato.