ROMA: tre uomini con la tuta de “La casa di Carta” hanno posizionato all’Esquilino il busto dell’economista inglese John Maynard Keynes, fautore dell’intervento pubblico in economia.
«È apparso all’improvviso questa mattina a Roma, davanti all’ex Zecca di Stato in Via Principe Umberto, il busto dell’economista inglese John Maynard Keynes, fautore dell’intervento pubblico in economia. Tanti i curiosi che si sono fermati intorno alla statua scattando foto, cercando di identificare il protagonista dell’opera e di decifrare il significato dell’epigrafe alla base del busto: nel breve periodo siamo tutti morti. Si tratta della celebre risposta data da Keynes agli economisti liberisti convinti che il libero mercato a lungo andare avrebbe saputo regolarsi da solo. Nel video che documenta l’azione tre persone, con indosso la tuta rossa e la maschera di Salvador Dalì ispirate alla serie Netflix “La casa di carta” che racconta di una mirabolante rapina alla Zecca spagnola, posizionano la statua proprio accanto all’ingresso della prima storica sede della zecca italiana tra il nuovo mercato di Piazza Vittorio e il teatro Ambra Jovinelli». A rivendicare la provocazione – spiega una nota – sono Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre, autori del film “PIIGS” «che racconta i danni causati dalle politiche di austerity a partire dalle difficoltà di una cooperativa sociale di Monterotondo, in provincia di Roma. Uscito in sala lo scorso anno con la voce narrante di Claudio Santamaria. Gli autori del film hanno voluto così festeggiare il successo investendo parte del ricavato in un’azione simbolica».
«A Roma e in nessuna città italiana esiste una via, una piazza e tanto meno una statua dedicate a John Maynard Keynes. Si pensa di dedicare una strada ad un fascista come Giorgio Almirante e si dimentica la lezione di uno dei più importanti economisti del secolo scorso», dicono gli autori di PIIGS. «Le lezioni di Keynes potrebbero permetterci di uscire dalla crisi attuale attraverso una politica di investimenti pubblici per rilanciare l’occupazione, tutto ciò che oggi nell’Unione Europea viene impedito».
Fonte: Il Messaggero