FONTANA DELLE TARTARUGHE: si tratta di un’opera particolarmente elegante fra le numerose fontane firmate da Giacomo della Porta, eseguita negli anni 1581-1584.
In pieno centro storico, la fontana delle Tartarughe è una delle più belle di Roma. Costruita verso la fine del 1500 su progetto di Giacomo della Porta è legata ad una romantica leggenda.
Pare, infatti, che il duca Mattei volle dimostrare al padre della sua amata di essere un uomo potente, contrariamente a quanto questi ritenesse, facendo erigere la meravigliosa fontana davanti alle sue finestre nell’arco di una sola notte.
Le sculture dei quattro fanciulli che alzano le braccia per aiutare le tartarughe ad entrare nel catino superiore vengono attribuite a Taddeo Landini, mentre le tartarughe furono aggiunte nel 1658 dal Bernini.
Si tratta di un’opera particolarmente elegante fra le numerose fontane firmate da Giacomo della Porta, eseguita negli anni 1581-1584 e decorata da efebi e delfini bronzei dal fiorentino Taddeo Landini. Al centro della vasca mistilinea a livello del terreno, un basamento decorato da cartigli sostiene quattro conchiglioni in marmo africano che ricevono acqua da delfini sui quali poggiano il piede altrettanti efebi in atto di spingere quattro tartarughe verso il bordo del catino in marmo bigio sorretto da un balaustro. Quest’ultimo riceve l’acqua dallo zampillo principale, che ricade nella vasca sottostante attraverso le bocche di quattro putti.
Le tartarughe, aggiunte probabilmente da Gian Lorenzo Bernini nel 1658 in seguito al restauro effettuato sulla fontana al tempo di papa Alessandro VII Chigi (1655-1667), furono oggetto di ripetuti furti come nel 1906, nel 1944 e, recentemente, nel 1981. Le tartarughe attualmente visibili sono copie degli originali conservati, in numero di tre esemplari superstiti, nei Musei Capitolini.